Nuovi stili di vita: salute, nutrizione, turismo

Si é svolta, sabato 11 aprile u.s., la prima manifestazione promossa dalla Conferenza Episcopale Campana, nel settore della Pastorale per i Problemi Sociali e il Lavoro, Giustizia e Pace, Custodia del Creato. L’incontro si è tenuto nella Diocesi di Vallo della Lucania, e più esattamente nella sala Giovanni Paolo II dell’Oratorio della Parrocchia Santa Maria delle Grazie di Agropoli.
L’incontro ha visto un primo momento dedicato alla preghiera, presieduto da Sua Ecc. Mons. Ciro Miniero, Vescovo di Vallo della Lucania, da Sua Ecc. Mons. Giovanni D’Alise, Vescovo di Caserta, delegato della CEC settore della Pastorale per i Problemi Sociali e il Lavoro, Giustizia e Pace, Custodia del Creato, e da Sua Ecc. Mons. Antonio Di Donna, Vescovo di Acerra e segretario della CEC.
Durante la meditazione mons. Miniero ha sottolineato «la bellezza di riconoscere nel Creato il Creatore, evidenziando, come il non impegno ad “essere custodi” del creato è da ritenersi come offesa all’uomo e a Dio. Questo impegno non é solo del cristiano ma dell’intera umanità che è chiamata a conoscere-custodire, per valorizzare il buono ed il bello che permette di realizzarsi come uomo del suo tempo. L’impegno alla custodia del creato oggi interpella tutti in ogni ambito, senza distinzioni di credo».
In sala mons. D’Alise ha introdotto i lavori della manifestazione, richiamando quanto già vissuto dalla CEC il 27 settembre 2014 nella diocesi di Aversa e presentando il quadro generale del percorso che la CEC dà a questi quattro appuntamenti nelle diocesi individuate in Campania, facendo emergere nel contempo il lavoro di sinergia e piena comunione tra i Pastori e le diocesi nel portare avanti l’attenzione al Custodire il Creato in difesa delle comunità della regione e di promozione delle bellezze e delle risorse del territorio campano.
Significativo il passaggio di mons. D’Alise quando nel suo intervento ha sottolineato: «la Chiesa Campana che annuncia il Vangelo è chiamata nel suo mandato ad impegnarsi per la terra, perché la terra che ci é donata ci custodisce, custodisce l’uomo e nutre l’uomo, dà all’uomo un tetto che è il mondo intero. L’uomo riscopra la bellezza della sua “Casa”, ritorni ad essere attento alla casa di tutti. La casa di tutti ospita, sorregge, custodisce, protegge la casa di ogni uomo. L’uomo riscopra la bellezza della “Casa” che abita. L’uomo si emozioni dinanzi all’impegno che ha di essere custode del creato, cosi si ricorda di essere custode di se stesso».
La dott.ssa Rosanna Romano, dirigente della Direzione generale delle Politiche Sociali, Pari Opportunità e Tempo Libero della Regione Campania, in un passaggio del suo intervento ha detto: «…con le gambe delle persone e con le idee delle persone camminano le opere degli uomini, gli uomini riprendano consapevolezza, si riapproprino della conoscenza che il Bene gli appartiene, esca, abbandoni il principio che il Bene sia un appartenere chissà a chi. Il mondo con il suo Bene mi appartiene, nel mondo vivo ”io”. Il Bene del mondo é il mio Bene».
Mentre la dott.ssa Marina Cipriani, Direttrice Museo Archeologico di Paestum, dopo aver condiviso con i partecipanti la sua esperienza personale di cittadina e credente, ha sottolineato: «…oggi essere custodi del Creato, di quanto ci circonda, del mondo che ci ospita durante la parentesi della nostra breve permanenza nel creato chiede all’uomo la tutela, la valorizzazione e la conservazione di tutto quanto l’uomo incontra. ”Tutela”: perché l’uomo è chiamato a difendere quanto gli viene consegnato dalle passate generazioni. ”Valorizzazione”: perché l’uomo é chiamato a migliorare quanto gli viene donato. ”Conservazione”: perché l’uomo é chiamato a ri-consegnare quanto gli é stato consegnato».
A concludere i lavori di questa prima manifestazione è stato don Alberto Bernardi, Direttore Pastorale Sociale della diocesi di Treviso e membro dei Nuovi Stili di Vita, che nel suo intervento ha invitato tutti: «L’uomo credente e non, deve avere il coraggio di riappropriarsi dello stupore. Abbiate il coraggio di guardare quanto vediamo con stupore. Lo stupore semplice che accende nell’uomo la grazia di vedere il bello ed il buono».
Dopo un breve dibattito, prima dei saluti, mons. Miniero e mons. D’Alise hanno ricordato che la seconda tappa ci sarà nella diocesi di Sessa Aurunca, sabato 16 maggio p.v.
Si ringrazia mons. Ciro Miniero, Vescovo di Vallo della Lucania, don Angelo Tabasco, direttore Pastorale Sociale di Vallo della Lucania, la Parrocchia Santa Maria delle Grazie di Agropoli, la Diocesi di Vallo della Lucania per la piena disponibilità ed accoglienza a questa prima manifestazione.
Don Valeriano Pomari, direttore diocesano e incaricato regionale della CEC del settore Comunicazioni Sociali, per essersi reso disponibile ad essere moderatore in questo incontro.
L’istituto Istruzione Superiore ”Ancel Keys” Alberghiero di Agropoli, per aver curato un momento di convivialità, valorizzando la filiera corta e la dieta mediterranea.
I direttori e i delegati intervenuti dalle diocesi di : Avellino, Acerra, Amalfi-Cava, Aversa, Pompei, Salerno, Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, Sessa Aurunca.

A cura di don Rino Morra, incaricato regionale della CEC

settore di Pastorale Sociale e il Lavoro,

Giustizia e Pace, Custodia del Creato

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