Chiamati a custodire il Creato: la Vita e il Bene Comune

Conferenza Episcopale Campana Diocesi di Pozzuoli

Chiamati a custodire il Creato: la Vita e il Bene Comune.
Contaminazioni delle matrici ambientali. A che punto siamo?

Si è svolta sabato 27 giugno 2015 la terza manifestazione promossa dalla Conferenza Episcopale Campana, settore della Pastorale per i Problemi Sociali il Lavoro, Giustizia e Pace, Custodia del Creato. L’incontro si è tenuto nella Diocesi di Pozzuoli  presso l’Auditorium del Villaggio del Fanciullo.
Il convegno ha visto l’attiva partecipazione di Sua Ecc. Mons. Gennaro Pascarella, Vescovo di Pozzuoli, delegato della CEC settore Famiglia e Vita, di Sua Ecc. Mons. Giovanni D’Alise, Vescovo di Caserta, delegato della CEC settore della Pastorale per i Problemi Sociali e il Lavoro, Giustizia e Pace, Custodia del Creato e di Sua Ecc. Mons. Antonio Di Donna, Vescovo di Acerra e segretario della CEC.
Questo terzo appuntamento ha avuto al centro un lavoro molto impegnativo e coinvolgente. Ci si è soffermati a comprendere dove siamo arrivati come uomini chiamati a fare scelte razionali, di retta coscienza; sul come l’uomo realmente è custode della casa di tutti.
I due incontri precedenti, vissuti nelle Diocesi di Vallo della Lucania e di Sessa Aurunca e propedeutici a Pozzuoli, hanno incentrato l’attenzione sul “buono” e sul “bello” che l’uomo ha e vive, ma che purtroppo non cura con la stessa passione che leggiamo nel testo della Genesi. O meglio, forse non ha ancora ben compreso l’inciso di Dio “Custodisci”.
La Commissione Episcopale, in preparazione al percorso per la Custodia del Creato, riunitasi a maggio per definire l’incontro di Pozzuoli, si è subito resa conto che è giunto il momento di puntualizzare l’intero cammino che la CEC si è data e che ha promosso in Campania. Mons. Di Donna la chiama “operazione verità”, per superare le negazioni ed uscire dai vari nascondimenti che hanno determinato l’attuale situazione di degrado del territorio della Campania, causa dell’aumento di decessi per tumore.
Ad aprire i lavori di questo terzo incontro è stato mons. D’Alise il quale, dopo una brevissima presentazione dell’intento di questi incontri sostenuti e promossi dalla CEC, è passato subito ad evidenziare la centralità dell’appuntamento di Pozzuoli come luogo di incontro culturale, storico, ambientale e sociale del cammino fatto. “L’attenzione – ha sottolineato mons. D’Alise – deve andare alla situazione del dolore; la non cura o la cattiva cura della casa di tutti provoca lutti. Il cattivo uso dei minerali, il prevalere dell’interesse economico anziché del capitale umano, ha segnato e purtroppo continua a segnare la morte degli uomini in alcuni luoghi della nostra Regione Campania. Siamo consapevoli tutti dell’alto tasso di decessi dovuti a cancro in qualsiasi età. Se ne siamo consapevoli, perché continuiamo? Perché non cambiamo? La società tutta ha bisogno di cambiare per correggere il male fatto a se stessa”.
A conclusione dell’intervento di mons. D’Alise alcuni Consulenti Tecnici hanno invitato i tre relatori della mattinata ad esporre l’impegno del loro ente verso l’attuale situazione del territorio Campano. La dott.ssa Marinella Vito, direttore tecnico ARPAC, ha messo in evidenza una mappa delle aree bonificate sul territorio campano, dicendo che molto è stato fatto ma tanto altro c’è da fare. Ha pure sottolineato come il risanare-bonificare sembra vada oggi ancora di pari passo con l’inquinare ed il depauperare.
Il primo Dirigente Corpo Forestale dello Stato, dott. Angelo Marciano, comandante provinciale di Napoli, ha presentato una serie di operazioni-interventi che il Corpo Forestale ha messo in atto in Campania. Ha denunciato pure il fatto che a oggi in Italia l’unico reato punito e perseguibile è l’incendio doloso; niente per quanto riguarda tutto il resto. L’alto dirigente ha fatto cenno anche a una sua breve esperienza come sindaco di un Comune dell’Irpinia nel periodo del problema dei rifiuti della Città di Napoli e provincia, con la grande paura delle mega discariche nella Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia e di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia.
Il terzo intervento è stato affidato al prof. Renato Sinno, docente emerito di mineralogia dell’Università Federico II di Napoli. Nel suo intervento il prof. Sinno ha delucidato con attenzione e minuziosità la pericolosità dell’amianto possa, evidenziando come un solo elemento tra i tanti che compongono l’amianto è altamente nocivo per l’uomo.
A conclusione degli interventi la parola è passata ad una serie di associazioni presenti nel territorio di Napoli e provincia che si adoperano perché lo Stato non lasci soli i cittadini, vittime dell’incuria del proprio territorio. All’incontro è intervenuto anche don Maurizio Patriciello, presbitero della Diocesi di Aversa, che con la sua missione pastorale accanto alle famiglie segnate da morti per tumore offre la testimonianza del vissuto quotidiano in una Parrocchia fortemente segnata. Il sacerdote ha Invitato tutti a non nascondersi dietro la camorra, ma a parlare dicendo la verità. “La terra dei fuochi è causa della cattiva gestione dei rifiuti industriali, dove si è favorita l’economia monetaria a discapito dell’economia del capitale umano. Basta con i solisti – ha detto Patriciello – andiamo avanti insieme, l’inquinamento coinvolge tutti”.
A concludere la mattinata è stato mons. Gennaro Pascarella, il quale ha sottolineato come la società e la famiglia pretendano dibattiti seri, sinceri ed onesti su questi argomenti. “Questo non può bastare, ma è la strada che ci educa ad essere attenti alla casa di tutti, o se ci piace di più  di essere attenti a casa nostra. Incominciamo dal nostro lembo di terra – ha continuato il prelato puteolano – da dove viviamo, dalla terra che abitiamo per poi estenderci a tutti. Ha quindi citato San Francesco d’Assisi: Incominciate a fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile, vi sorprenderete, quando poi farete l’impossibile”
. Infine mons. Di Donna ha invitato tutti i presenti ad essere vigilanti e ha dato appuntamento al quarto incontro che si terrà sabato 26 settembre nella Diocesi di Acerra.
Vanno ringraziati: mons. Gennaro Pascarella, Vescovo di Pozzuoli, sig. diacono Alberto Iannone, direttore Ufficio di PSL della Diocesi di Pozzuoli e tutta l’equipe diocesana, la Diocesi di Pozzuoli per la piena disponibilità e le sensibili testimonianze che hanno condiviso durante la preparazione e lo svolgimento di questa terza manifestazione. Tutte le Associazioni non profit che sono intervenute, per tutto quanto fanno sul territorio di Napoli e provincia.
Don Maurizio Patriciello, per il suo continuo invito ad essere insieme per il bene di tutti, per il bene di ognuno. I direttori e i delegati intervenuti dalle diocesi di: Acerra, Aversa,Caserta, Pompei, Pozzuoli, Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, Vallo della Lucania.

A cura di don Rino Morra
incaricato regionale della CEC settore di Pastorale Sociale e il Lavoro, Giustizia e Pace, Custodia del Creato

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